Alert | 17.04.2024

Materie prime critiche, imminente la pubblicazione del regolamento europeo

Il Regolamento mira a scardinare il sistema attuale, in cui l’approvvigionamento di materie prime critiche in Europa dipende in larga parte dalle importazioni da un numero limitato di Paesi terzi

È imminente la pubblicazione del Regolamento europeo sulle materie prime critiche (il cui testo ricalcherà sostanzialmente quello risultante dell’accordo politico provvisorio raggiunto a metà novembre scorso). Il Regolamento entrerà in vigore entro 20 giorni dalla sua pubblicazione (e quindi, nei primi giorni di maggio).

Come noto, il Regolamento mira a scardinare il sistema attuale, in cui l’approvvigionamento di materie prime critiche in Europa dipende in larga parte dalle importazioni da un numero limitato di Paesi terzi. Esso si prefigge di rafforzare la capacità dell’UE nelle diverse fasi della catena del valore, tra l’altro, diversificando le importazioni di materie prime critiche nel territorio dell’UE, incentivando i progressi tecnologici che consentano di ridurre il consumo di materie critiche (o, quanto meno, moderarne l’aumento previsto) e istituendo un meccanismo di monitoraggio e attenuazione del rischio di approvvigionamento connesso alle materie prime critiche.

Il Regolamento stabilisce – sulla base della loro importanza per l’industria europea e la previsione di crescita nella loro domanda, dato l’impiego in progetti relativi alla transizione green digital e la difficoltà di incrementare la loro produzione – un elenco di 34 materie prime critiche, tra cui 17 considerate di importanza strategica.

Per assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile, il Regolamento (art. 5) fissa quattro obiettivi da raggiungere entro il 2030 in relazione al consumo annuo europeo di materie prime critiche: (i) almeno il 10% deve provenire da estrazioni all’interno dell’UE; (ii) almeno il 40% deve provenire da trasformazione e raffinazione all’interno dell’UE; (iii) almeno il 25% deve provenire da riciclaggio interno; (iv) non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica, in qualsiasi fase pertinente della trasformazione può provenire da un unico Paese terzo. Il Regolamento prevede, inoltre, che siano adottati altri atti per fissare degli obiettivi di riciclaggio delle materie prime critiche provenienti da rifiuti (espressi in termini di percentuali da recuperare per ogni materia critica).

Il Regolamento stabilisce, tra l’altro, che:

  1. la Commissione e gli Stati membri identificheranno i progetti strategici lungo la catena del valore che beneficeranno di procedure di autorizzazione più snelle, rapide ed efficienti, nonché di un accesso agevolato ai finanziamenti;
  2. i progetti strategici includeranno quelli che consentono l’emergere di nuove materie prime che possano sostituire le materie prime strategiche nelle nuove tecnologie;
  3. le procedure di autorizzazione per i progetti strategici non dovranno durare più di 27 mesi per i progetti di estrazione e 15 mesi per i progetti di lavorazione e riciclaggio.

Nel mese di maggio, la Commissione dovrebbe istituire il Comitato europeo per le materie prime critiche (EU Critical Raw Material Board), composto da rappresentanti degli Stati membri e presieduto dalla Commissione stessa. Il Comitato avrà un ruolo consultivo e si articolerà in diversi sottogruppi con ruoli specifici (finanziamento, circolarità, efficienza delle risorse). In particolare, il sottogruppo per il coordinamento degli aspetti finanziari si confronterà sulle necessità di finanziamento dei singoli progetti strategici con l’obiettivo di fornire ai promotori di tali progetti un’indicazione sul miglior modo per accedere alle possibilità di finanziamento disponibili. Esso mirerà a coinvolgere banche, istituti finanziari, agenzie di credito all’esportazione e istituti finanziari per lo sviluppo.

Per sfruttare la capacità di acquisto a livello europeo, il Regolamento prevede altresì l’istituzione di un sistema per aggregare la domanda delle imprese interessate che consumano materie prime strategiche e cercare offerte da parte dei fornitori per soddisfare tale domanda aggregata (art. 25, Joint Purchasing). Un sistema simile è già stato istituito con successo per l’acquisto congiunto di gas nel quadro della piattaforma energetica dell’UE.

In questo contesto, la Commissione Europea ha lanciato un sondaggio rivolto alle imprese e ad altri stakeholder potenzialmente interessati a partecipare al meccanismo di aggregazione della domanda e di matchmaking per le materie prime strategiche, in modo che possano esprimere le loro esigenze. È possibile presentare contributi a questa consultazione  fino a martedì 7 maggio 2024. Le informazioni fornite contribuiranno alla valutazione dell’impatto del sistema, atteso sul mercato, per ciascuna materia prima strategica.

La velocità del processo legislativo, concluso in meno di un anno dalla pubblicazione della proposta da parte della Commissione europea, testimonia il largo consenso su tali temi. L’imminente pubblicazione del Regolamento ha spinto gli Stati membri a predisporre le misure necessarie a implementare molte delle azioni previste dal testo del Regolamento. Alcuni Stati – tra i quali Irlanda, Francia, Germania e Italia – hanno già annunciato la creazione di fondi per sostenere gli investimenti nella filiera delle materie prime critiche.

LCA – consapevole del carattere cruciale che la nuova normativa rivestirà su numerosi fronti, ivi incluso quello dello sviluppo di un’economia green – ha istituito al proprio interno un Focus Team Materie Prime Critiche pronto a prestare la propria consulenza in materia.


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