Insight | 13.12.2023

La Commissione Europea lancia il pacchetto “Skills & Talent Mobility”

Poche settimane fa la Commissione Europea ha proposto una serie di misure che mirano a rendere l’UE più attraente per i lavoratori provenienti dai paesi terzi e ad agevolare la mobilità al suo interno


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La Commissione Europea ha proposto, lo scorso 15 novembre 2023, una serie di misure ricomprese nel pacchetto “Skills & Talent Mobility”, che si pone come obiettivo quello di rendere l’Unione Europea più attraente per i lavoratori (altamente qualificati) provenienti da paesi terzi, oltre a rafforzare le agevolazioni per il movimento all’interno dell’UE stessa in generale ed in particolare per questi soggetti. Il pacchetto si articola in 3 proposte, qui riportate:

 

  1. Una proposta di regolamento che istituisce l’”EU Talent Pool” per agevolare le assunzioni da paesi terzi.

Questo regolamento è stato ipotizzato ad adesione volontaria, in quanto comprende la costituzione e gestione di una piattaforma (e i paesi che aderiscono dovranno anche gestire la stessa) pensata come il luogo in cui rendere disponibili informazioni relative ai ‘Talent’ in modo tale da mettere in contatto lavoratori altamente specializzati di paesi terzi con le offerte di lavoro disponibili nell’Unione Europea: l’implementazione di questo sistema richiederà forti garanzie univoche circa le condizioni di reclutamento e lavoro per i ‘Talent’ extra-UE.

La proposta di regolamento prevede anche che l’EU Talent Pool sostenga l’attuazione delle “Talent Partnerships (TP)”, ossia un programma il cui accesso sarà confermato dal rilascio di un “TP Pass”, strumento visibile ai datori di lavoro con lo scopo di dare ulteriore visibilità ai talenti extra-UE e certificarne le qualifiche raggiunte tramite le TP.

 

  1. Una proposta di raccomandazione sul riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.

Con questa raccomandazione la Commissione UE vorrebbe che gli Stati Membri si allineassero su misure, principi e standard atti alla semplificazione e accelerazione dei procedimenti di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.

La raccomandazione si dovrebbe quindi applicare a:

  • il riconoscimento delle qualifiche per le professioni regolamentate;
  • il riconoscimento dei titoli di studio per l’accesso all’università;
  • le procedure di rilascio dei visti di ingresso o dei permessi di soggiorno (per studio o lavoro) che richiedono il titolo di studio.

 

  1. Una proposta di raccomandazione del Consiglio Europeo ‘“Europe on the Move” – learning mobility for everyone’

Con questa raccomandazione la Commissione vorrebbe che gli Stati Membri, nell’ottica di rendere la mobilità per l’apprendimento parte integrante del percorso di studi dei suoi cittadini più giovani, integrassero la mobilità in tutti i percorsi di studi e di formazione per giovani e giovani adulti.

L’obiettivo è che siano coinvolti tutti i percorsi scolastici, dall’istruzione scolastica e dall’istruzione e formazione professionale, in particolare gli apprendistati, all’istruzione superiore e per adulti e agli scambi di giovani.

La Commissione si è posta sul punto obiettivi molto ambiziosi per il 2030, ritenendo che questa raccomandazione possa portare la quota di studenti e individui in formazione che abbiano fatto esperienza di mobilità al:

  • 25% per i diplomati dell’istruzione superiore
  • 20% per gli studenti con minori opportunità
  • 15% per le persone in formazione professionale.

 

Le proposte della Commissione parte del pacchetto “Skills & Talent Mobilityrientrano anche nelle iniziative adottate in seguito alle analisi che sono state svolte sul mercato del lavoro UE, dove il livello di disoccupazione si attesta al 6%, pur segnalando che aumenta il tasso dei posti di lavoro disponibili quasi al 3%, dimostrando che la forza lavoro prettamente UE non è più sufficiente a soddisfare le richieste del mercato.

Queste proposte andranno ora discusse e negoziate dal Parlamento Europeo e dal Consiglio. Durante questo processo però la Commissione sosterrà gli Stati Membri che volessero già mettere in pratica la raccomandazione sul riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi e invita a riferire iniziative nazionali, riforme, buone pratiche e statistiche.

 

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Il team Immigration di LCA è a disposizione per ulteriori chiarimenti sulle questioni sopra menzionate e vi terrà aggiornati sulle ultime novità della legge italiana sull’immigrazione.

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Alessia Ajelli

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