Per lungo tempo si è pensato, o meglio temuto, che il visto e permesso di soggiorno per i nomadi digitali sarebbe rimasto lettera morta. La novità introdotta nel 2022, che doveva rendere l’Italia meta principe per tutti quei lavoratori altamente specializzati, autonomi o assunti da società italiane o straniere, che sono in grado di svolgere la loro attività completamente da remoto, sembrava non potesse diventare esecutiva.
La Pandemia, tra le altre cose, ci ha lasciato con la consapevolezza che determinate attività possono essere svolte completamente da remoto, e, considerato che la bellezza del territorio italiano è sempre stata fonte di grande attrattiva: è quindi facile capire quanto un visto e permesso di soggiorno diretto a persone con queste caratteristiche e capacità possa essere richiesto da società e individui.
Ora, con il decreto attuativo del 29 febbraio 2024, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, questo visto e permesso è finalmente realtà. Il decreto appunto, com’era stato previsto sin dal 2022, fissa le modalità e i requisiti per l’ingresso ed il rilascio, al di fuori del sistema di quote del decreto flussi, del permesso di soggiorno, nonché le categorie di lavoratori altamente qualificati che possono beneficiare del relativo permesso di soggiorno per nomadi digitali. Ecco un veloce rundown delle disposizioni principali:
- i lavoratori possono essere sia autonomi che subordinati, anche assunti da aziende non residenti sul territorio nazionale;
- non è richiesto un nulla osta all’ingresso. Il visto è richiesto direttamente alle rappresentanze diplomatico/consolari italiane all’estero, producendo:
- prova di un reddito minimo superiore a 3 volte il minimo per l’esenzione dalla spesa sanitaria,
- assicurazione di durata annuale
- idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa
- dimostrino un’esperienza pregressa di almeno sei mesi nell’ambito dell’attività lavorativa da svolgere come nomade digitale o lavoratore da remoto
- il contratto di lavoro/collaborazione
Il permesso è richiesto entro 8 giorni dall’ingresso e rilasciato direttamente dalla Questura, per un periodo di massimo un anno, rinnovabile per periodi di un anno se vengono mantenuti i requisiti necessari al primo rilascio.
È molto importante inoltre notare come il decreto abbia confermato che, per i possessori del permesso per nomadi digitali, è possibile il ricongiungimento familiare.
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Il team Immigration di LCA è a disposizione per ulteriori chiarimenti sul visto e permesso per nomadi digitali e vi terrà aggiornati sulle ultime novità della legge italiana sull’immigrazione.
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