Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo alla programmazione dei flussi d’ingresso, il cui schema era stato presentato la scorsa estate, è stato pubblicato questa settimana in Gazzetta Ufficiale, e contiene un preciso cadenzamento delle quote per ciascun anno interessato e già il calendario delle date per le domande relative all’anno 2023.
Questo DPCM prevede per il triennio 452.000 nuovi ingressi così scaglionati:
- 136.000 cittadini stranieri per l’anno 2023;
- 151.000 cittadini stranieri per l’anno 2024;
- 165.000 cittadini stranieri per l’anno 2025.
Come sopra menzionato, inoltre, il “decreto flussi” già fornisce le date per la presentazione delle domande per l’anno 2023, in particolare: (i) dal 2 dicembre 2023 potranno presentare domanda i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia, (ii) dal 4 dicembre 2023, gli altri lavoratori subordinati non stagionali e (iii) dal 12 dicembre 2023 sarà invece possibile fare domanda per i lavoratori stagionali.
I 136.000 lavoratori extra-UE per il 2023 sono stati suddivisi nelle seguenti quote:
- 82.000 dedicate ai settori dell’agricoltura, dell’hotellerie e del turismo per Lavoro Stagionale;
- 53.450 dedicate invece al lavoro subordinato e al lavoro autonomo divise come sotto riportato:
- per i settori trasporti e spedizioni, turismo, costruzioni, telecomunicazioni e alimentari:
– 2000 quote per cittadini di Stati che facciano campagne conto i rischi dell’immigrazione irregolare
– 25.000 quote per un elenco di Stati definito dal DPCM
– 12.000 quote per i cittadini di Stati firmatari di accordi di cooperazione con l’Italia
– 100 quote riservate (sia per lavoro subordinato che lavoro autonomo) agli stranieri di discendenza italiana residenti in Venezuela
– 200 quote riservate ad apolidi e rifugiati, sia per lavoro autonomo che subordinato
- 9.500 quote sono state riservate per i collaboratori famigliari
- 500 quote per lavoro autonomo, riservate a specifiche categorie individuate dal DPCM
- 4000 quote sono state riservate alla conversione di permessi di soggiorno stagionali in permessi continuativi per lavoro subordinato.
Il DPCM in parola sarà comunque oggetto di ulteriori disposizioni attuative, che verranno a breve definite con una circolare congiunta del Ministero dell’Interno, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero del Turismo, sentito il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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Il team Immigration di LCA è a disposizione per ulteriori chiarimenti sulle quote stabilite dal DPCM sulla programmazione dei flussi d’ingresso 2023-2025 e vi terrà aggiornati sulle ultime novità della legge italiana sull’immigrazione.
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