#RiParto (Percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work-life balance): il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al progetto #RiParto da parte delle imprese è stata prorogata al 30 settembre prossimo.
Di che cosa si tratta? #RiParto è un’iniziativa del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nata con l’intento di promuovere e incentivare la realizzazione di progetti di welfare aziendale, finalizzati al sostegno della genitorialità e al rientro al lavoro delle lavoratrici madri, con la messa a disposizione di una dotazione finanziaria di 50 milioni di Euro. Il bando è stato pubblicato lo scorso 6 giugno e si inserisce nel percorso di sostegno all’occupazione femminile in linea con gli obiettivi del PNRR, del Family Act e della Strategia per la Parità di genere.
I soggetti che possono presentare domanda di finanziamento (con i dovuti requisiti necessari indicati nell’Avviso) sono, in particolare:
-le imprese, ai sensi dell’articolo 2082 c.c. e dell’articolo 2083 c.c., aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;
-i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate, ai sensi dell’articolo 2359 c.c., purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano finanziabili ai sensi dell’Avviso;
-i soggetti come sopra definiti possono partecipare anche in forma associata con altri soggetti aventi gli stessi requisiti, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI).
La domanda di finanziamento deve essere corredata da tutta una serie di documenti, tra cui in breve:
-una relazione sulle attività in materia di conciliazione dei tempi di cura della famiglia e di lavoro svolte negli ultimi 2 anni dal soggetto proponente ovvero una dichiarazione di non aver mai intrapreso azioni di welfare;
-il piano finanziario (presente nella Modulistica, Modello n. 2) sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente o da un suo delegato;
-il patto di integrità (presente nella Modulistica, Modello n. 3) presentato e sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente o da un suo delegato;
-la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante del proponente o suo delegato, resa ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445 integrità (presente nella Modulistica, Modello n. 4);
-il Modello n. 5, sottoscritto digitalmente, in caso di ATS, ATI o contratto di rete (presente nella Modulistica) col quale i singoli componenti dell’ATS, dell’ATI o delle imprese che vogliono costituire la rete dichiarano la volontà di costituirsi formalmente, in caso di ammissione al finanziamento, in associazione temporanea di scopo o in associazione temporanea d’impresa o di stipulare un contratto di rete, con l’indicazione del soggetto capofila.
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa (in breve):
-tra un minimo di euro 15.000,00 e un massimo di euro 50.000,00 per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro (microimprese);
-tra un minimo di euro 30.000,00 e un massimo di euro 100.000,00 per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese);
-tra un minimo di euro 80.000,00 e un massimo di euro 250.000,00 per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese);
-tra un minimo di euro 200.000,00 e un massimo di euro 1.000.000,00 per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese).
I soggetti preponenti devono contribuire con risorse proprie (finanziarie, di personale o di beni e servizi) ai costi del progetto in misura variabile per ciascuna delle fasce di cui sopra (rispettivamente 10%, 15%, 20% e 30% dell’importo richiesto).
Le proposte progettuali saranno valutate da un’apposita Commissione di ammissione e valutazione, nominata con provvedimento del Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia, utilizzando i seguenti criteri di valutazione:
-innovatività dell’azione, intesa come introduzione di pratiche o servizi nuovi o di sviluppo rispetto a quelli già realizzati in base alla legislazione vigente, al contratto collettivo e alle azioni già attuate all’interno del luogo di lavoro ovvero come introduzione di azioni per i soggetti che non hanno mai realizzato attività di welfare;
-concretezza dell’azione, intesa come chiara individuazione e coerenza delle azioni progettate e dei loro presupposti, con particolare riguardo alle esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare;
-efficacia dell’azione, intesa come idoneità della stessa a raggiungere gli specifici obiettivi dell’avviso;
-economicità dell’azione, intesa come corretta articolazione dei costi e congruità degli stessi rispetto al progetto presentato e illustrati nel piano finanziario;
-sostenibilità dell’azione, intesa come capacità del progetto di mantenere i benefici nel tempo, oltre la durata di 24 mesi.
Le categorie di azioni (riportate nell’Allegato 3 dell’Avviso) a cui possono riferirsi le proposte progettuali elaborate dai soggetti proponenti sono per esempio: banca del tempo, telelavoro o Smart working, part-time, assunzioni a termine, permessi e congedi, incentivi alla natalità, creazione di asili nido e/o scuole dell’infanzia aziendali, organizzazione di seminari, workshop, flexible benefits (ticket restaurant aggiuntivi, spese di trasporto etc.), attività organizzative, informative e di comunicazione.
Per accedere al finanziamento occorre presentare la domanda, a pena di irricevibilità, entro le ore 12.00 del 30 settembre 2022.
DOWNLOAD PDF