La morte del Professore Stefano Rodotà, avvenuta proprio nel corso del ventennale della legge sulla privacy di cui è stato convinto sostenitore, rappresenta motivo di grande cordoglio per tutti i giuristi. Il Professor Rodotà, nominato nel 1997 quale primo Presidente del Garante per la Protezione dei Dati Personali, era noto oltre i confini nazionali per la sua partecipazione alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e per il notevole impegno profuso nell’attività di ricerca in materia di diritti legati all’informazione e alla privacy.
Già a partire dalla fine degli anni Sessanta Stefano Rodotà è stato un precursore nell’analisi dell’impatto che gli elaboratori elettronici avrebbero avuto sul contesto sociale e sulla libertà dei cittadini, portando alla pubblicazione nel 1973 del testo intitolato “Elaboratori elettronici e controllo sociale”. Tra il 2014 e il 2015 ha svolto inoltre un ruolo fondamentale nella guida della Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet per la redazione della “Dichiarazione dei diritti in Internet”, testo fondato sul pieno riconoscimento della libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona nella Rete.