È lecito riprendere, in modo manifesto e limitato, i tratti identificativi di un personaggio di fantasia che, pur famoso, non è proteggibile dalla legge sul diritto d’autore in quanto rielaborazione non evolutiva di soggetti già noti alla narrazione cinematografica e priva di caratteristiche originali.
Lo ha deciso il Tribunale di Roma, che ha applicato il principio anglosassone del «fair use» che permette di riutilizzare, senza richiedere autorizzazioni, materiale protetto da copyright. Con la sentenza del 16 aprile 2021, il Tribunale ha rigettato integralmente la domanda con cui un noto produttore cinematografico aveva lamentato il plagio del personaggio del protagonista di un suo iconico film. Secondo i giudici romani è necessario infatti valutare, in via preliminare, la sussistenza del carattere creativo (e, quindi, la proteggibilità autorale) dell’opera che sarebbe stata plagiata, nonché le modalità con cui tale opera è stata richiamata.
L’articolo completo di Gianluca De Cristofaro su Il Sole 24 Ore.