Insight | 31.01.2023

Misure a sostegno delle imprese per la Certificazione di Parità di Genere

Al fine di supportare le micro, piccole e medie imprese che operano sul territorio, la Regione Lombardia ha deliberato in merito all’attivazione di due linee di finanziamento volte a coadiuvare tali imprese ai fini dell’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere.


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Con la deliberazione n° XI/7561 del 15 dicembre 2021, la Regione Lombardia ha stanziato risorse per dieci milioni di euro per sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde ai fini dell’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere.

In particolare, secondo quanto specificato nelle linee guida attuative della misura in esame, beneficiari del finanziamento sono i soggetti in possesso di tutti i requisiti elencati di seguito:

  • qualifica di micro, piccola e media impresa secondo la definizione di cui all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014;
  • regolare iscrizione nel Registro delle imprese (come risultante da visura camerale) ovvero titolarità di partita IVA attiva al momento della presentazione della domanda di contributo;
  • presenza di sede operativa attiva in Regione Lombardia o, se solo titolare di Partita IVA, di domicilio fiscale in Lombardia;
  • presenza in pianta organica di almeno un dipendente alla data di presentazione della domanda di finanziamento.

L’intervento della Regione Lombardia è articolato in due linee di finanziamento, finalizzate all’implementazione di due differenti fasi della procedura di Certificazione:

  1. La prima linea di finanziamento (“Linea A) – Servizi consulenziali di accompagnamento alla certificazione”) prevede un finanziamento per l’acquisto dei servizi consulenziali relativi alle attività propedeutiche all’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere, quali analisi dell’organizzazione aziendale e delineazione di un piano d’azione per ridurre i divari di genere all’interno dell’impresa.
    Le risorse complessivamente stanziate nell’ambito della prima linea di finanziamento sono pari a quattro milioni di euro. Il valore massimo dei voucher che ciascuna impresa potrà richiedere ai fini dell’acquisto dei servizi consulenziali in parola è pari a settemila euro.
  2. La seconda linea di finanziamento (“Linea B) – Servizio di certificazione della parità di genere”) prevede il rimborso delle spese sostenute dalle imprese per ottenere la Certificazione di Parità di Genere.
    Le risorse complessivamente stanziate nell’ambito della seconda linea di finanziamento sono pari a quattro milioni di euro. Il valore massimo dei voucher che ciascuna impresa potrà richiedere ai fini dell’acquisto dei servizi consulenziali in parola è pari a novemila euro.

Per la realizzazione delle attività da finanziarsi tramite la “Linea A)”, le imprese interessate potranno rivolgersi a fornitori di servizi di comprovata esperienza, i cui requisiti saranno delineati tramite apposito Avviso Attuativo della misura in esame. Per la realizzazione delle attività da finanziarsi tramite la “Linea B)”, le imprese potranno rivolgersi esclusivamente ad enti accreditati presso Accredia (Ente Italiano di Accreditamento), come previsto dal D.P.C.M. 29 aprile 2022.

Al fine di beneficiare delle misure agevolative in parola, ciascuna impresa potrà presentare una sola domanda, a mezzo della quale potrà richiedere il finanziamento sia per la Linea A) che per la Linea B) congiuntamente, ovvero esclusivamente per la Linea B). Il riconoscimento dei contributi per entrambe le linee di finanziamento è subordinato all’ottenimento della Certificazione e la loro erogazione avviene esclusivamente all’esito del procedimento, previa rendicontazione delle spese sostenute.

Il finanziamento è assegnato alle imprese per mezzo di una procedura “a sportello”, previa istruttoria formale che verificherà il possesso da parte dell’impresa richiedente dei requisiti per l’accesso ai contributi in esame.

Occorre precisare, infine, che l’intervento di Regione Lombardia si inserisce nel quadro degli aiuti di stato alle imprese e, pertanto, è riconosciuto nei limiti previsti per gli aiuti di stato “de minimis”, nel rispetto delle soglie di cui al Regolamento (UE) 1407/2013 (ovvero entro il massimale di 200mila euro per gli aiuti “de minimis” che un’impresa unica può ricevere nell’arco di tre anni da uno Stato membro).

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