L’Agenzia delle Entrate ha escluso le azioni negoziate sull’Aim dal perimetro applicativo dell’istituto della “rivalutazione delle partecipazioni non quotate”. Con tale interpretazione innovativa, l’amministrazione non fa salvi i comportamenti difformi eventualmente adottati in precedenza.
Ciò che suscita maggiore perplessità è il fatto che l’Agenzia delle Entrate sembrerebbe non fare salvi eventuali comportamenti difformi posti in essere dai contribuenti antecedentemente alla pubblicazione della risoluzione: i contribuenti si troverebbero ora nella condizione di pagare imposte con il conseguente carico sanzionatorio senza possibilità, in alcuni casi, di recuperare quanto sino a oggi legittimamente versato in applicazione della norma agevolativa.
Su We Wealth, l’analisi a cura di Emanuela Rollino e Christian Viceconte.