La legge di stabilita 2016 (28/12/2015 n° 208, G.U) appena pubblicataa ha dedicato ampio spazio al settore dei giochi e delle scommesse online, prevedendo, tra le varie misure, anche una nuova gara per il rilascio delle concessioni in scadenza il prossimo giugno che partirà da una base d’asta di 200.000,00 Euro.
Le attenzioni degli operatori sono tutte rivolte a comprendere se dopo anni di incertezza normativa che ha permesso il proliferare di attività illecite – dai siti web stranieri (“.com”) per la raccolta delle scommesse ai c.d. totem, apparecchiature installate in esercizi pubblici che consentono di giocare sulle piattaforme online di concessionari non autorizzati – si possa finalmente parlare di un’ efficace regolamentazione del settore, in grado di ottimizzare i profitti degli operatori regolari e di eliminare definitivamente l’illecita concorrenza di quelli non autorizzati.
In realtà, la questione vanta “antiche” origini. Il dibattito sulla legittimità dell’online gambling nasce a partire dagli anni novanta con la diffusione dei c.d. Transmission ed Elaboration Data Centre, strutture operative di boomakers stranieri operanti in Italia e privi della necessaria licenza.
La Corte di Giustizia Europea – chiamata a verificare la compatibilità della normativa interna con la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento previste dai Trattati – affermava pertanto l’ammissibilità della normativa italiana solo quando diretto alla tutela dell’ordine pubblico, della pubblica sicurezza e della salute pubblica, rimettendo al giudice nazionale – il Consiglio di Stato – il compito di verificare la concreta rispondenza della normativa nazionale a tali obiettivi (Overseas Betting Ltd, C – 67/98).
Per effetto di tale orientamento – poi confermato nelle sentenze Gambelli e Placanica – e grazie all’incessante attività giudiziale degli operatori stranieri, si veniva così a creare un vero e proprio mercato illegale parallelo al settore regolato dall’Amministrazione dei Monopoli, ulteriormente agevolato dall’inerzia del legislatore italiano.
A riguardo, l’ultima legge di stabilità sembra oggi proporre efficaci contromisure disponendo – anzitutto – un inasprimento delle sanzioni amministrative per gli operatori fuorilegge (20 mila euro per l’abusiva installazione di totem negli esercizi pubblici e da 50 mila a 100 mila euro per l’illegittima offerta via web); e in secondo luogo prevedendo, a fronte di un lieve aumento dell’imposizione fiscale (GGR 20-22%), un bando di gara per il rilascio di 120 nuove licenze.
Visto anche il tasso di crescita del mercato italiano (20-25% annuo) – il primo in Europa – la recente normativa sembra quindi avere tutte le carte in regole per raggiungere un duplice obiettivo: da un lato attrarre gli operatori stranieri non ancora presenti sul mercato, dall’altro incentivare gli operatori fuorilegge a regolarizzare la propria posizione.