Distinguere dilettanti e amatori: questa è la nuova decisione presa dal governo. La questione sportiva è certamente economica, ma ha anche risvolti sociali profondi: gli esperti sono consapevoli del costo pagato dai più giovani durante i mesi di lockdown e cercano di impedire un altro fermo.
«Bloccare una qualsiasi attività adesso significherebbe chiudere la stagione: fatico a immaginare che dopo un fermo di settimane o mesi le cose possano ripartire come nulla fosse» dice Vittorio Turinetti di Priero su Business Insider. «Si è fatta una chiara distinzione tra le attività di contatto amatoriali e quindi non organizzate, che sono state vietate, e quelle dilettantistiche che invece sono gestite da società affiliate direttamente o indirettamente al Coni che possono continuare la loro attività. In pratica – chiosa l’avvocato Turinetti – si sono tutelate quelle attività che si svolgono sotto il controllo delle federazione sportive, mentre si sono sacrificate quelle individuali. Sono decisioni prese per scongiurare uno stop definitivo».
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