«Il retail ha avuto pesanti conseguenze in seguito alla pandemia. Tra richieste di rinegoziazione dei canoni, rivisitazione delle dimensioni o chiusura dei negozi, i brand hanno dovuto rivedere le loro politiche. Abbiamo assistito a una vera e propria corsa all’implementazione di nuovi canali di vendita non fisici o, almeno, non del tutto fisici, spiegano Gianluca De Cristofaro ed Edoardo Calcaterra di LCA: al “classico” e-commercce, che ha, comunque, dovuto essere rafforzato – in ragione dell’ampliamento della platea digitale – si sono affiancate soluzioni più ibride. È questo, ad esempio, il caso delle vendite attraverso app di messaggistica istantanea (es. Whatsapp) che consentivano ai sales assistant di far fare “un giro” al cliente in negozio, pur essendo a casa. In altri casi i brand hanno “mixato” l’esperienza dell’acquisto in negozio con l’utilizzo di strumenti digitali, anche per necessità».
L’articolo a cura di Antonio Ranalli per italiaoggi.it.