Sono state depositate le motivazioni della sentenza n. 194 del 26 settembre 2018, con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale l’art. 3, c. 1, del D.Lgs. n. 23/2015 che disciplina il c.d. “contratto a tutele crescenti” (il cd. Jobs Act) limitatamente alle parole “di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio”
In sintesi, il Jobs Act prevedeva che, in caso di licenziamento illegittimo, la Società avrebbe dovuto corrispondere in favore del lavoratore una indennità fissa pari a 2 mensilità per ogni anno di servizio – con un minimo di 6 mensilità e un massimo di 36 mensilità. Secondo la Corte il suddetto aumento automatico e fisso di 2 mesi per anno di anzianità viola i principi eguaglianza e ragionevolezza.
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