Il campo d’azione degli smart contract è potenzialmente esteso, ma ha confini ben visibili. Anche se non è possibile usarli come strumenti sostitutivi delle forme contrattuali tradizionali, aprono nuovi spazi professionali.
Tra queste nuove applicazioni il dipartimento IP di LCA ha lanciato una piattaforma di archiviazione documentale per la tutela della proprietà intellettuale che utilizza la blockchain.
La spiega Gianluca De Cristofaro nell’articolo su Il Sole 24 Ore a cura di Dario Aquaro: leggilo qui!