LCA Studio Legale, con un team composto da Gianmarco Tortora, Alice Pendenza e Edoardo Raffiotta, ha curato la difesa dei contribuenti nei primi due casi in cui le Corti di Giustizia Tributaria si sono pronunciate favorevolmente sull’irrilevanza dell’iscrizione all’AIRE per la c.d. proroga “a pagamento” del Regime Impatriati per coloro che erano rientrati prima del 2019.
La Legge di Bilancio 2021, nel disciplinare la proroga, richiedeva l’iscrizione all’AIRE durante il periodo estero. Era richiesto altresì il pagamento di un importo pari al 5 o 10% dei redditi di lavoro prodotti nell’ultimo periodo d’imposta.
Le sentenze n. 3889/2023 e 3682/2023 della Corte di Giustizia di Primo Grado di Milano, sconfessando la tesi dell’Agenzia delle Entrate, hanno ritenuto l’iscrizione AIRE come un adempimento meramente formale, in difetto del quale i lavoratori hanno comunque diritto alla proroga delle agevolazioni fiscali.
Entrambe le sentenze sottolineano, infatti, che, indipendentemente dall’iscrizione AIRE, il contribuente ha diritto alla proroga, a condizione che sia in grado di dimostrare l’effettiva residenza estera ai sensi delle Convenzioni contro le doppie imposizioni nel periodo precedente al rientro in Italia.
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