Diverse aziende del settore moda, e non solo, hanno deciso di dare il loro contributo all’emergenza sanitaria convertendo la propria produzione per fornire mascherine, da distribuire principalmente a farmacie e grande distribuzione.
La produzione è però al momento bloccata in quanto mancano standard di qualità minimi applicabili alle mascherine da destinare alla collettività e pochi sono i laboratori in grado di effettuare i test.
Ne parla Dario Covucci nell’articolo di Alessandra Troncana per il Corriere della Sera Brescia.
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