Media , Law is Art! | 09.11.2020

Law is Art per Exibart. Che cos’è l’arte? Il dogma dell’Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate ha imposto la sua personalissima definizione di opera d’arte, in occasione della richiesta di chiarimenti per l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata


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L’arte non ha una definizione, non è un concetto univoco valido per tutti: è qualcosa che si riempie di significati e accezioni a seconda del suo osservatore, dei suoi stati d’animo, dei suoi gusti e inclinazioni, ed è inoltre espressione della realtà sociale, degli strumenti a disposizione dell’artista, nonché dei diversi momenti storici in cui è possibile osservarla. La risposta è sempre soggettiva, intima, personale e mai uguale. Semplicemente, si potrebbe dire che arte è tutto e niente e nel momento in cui si prova a definirla, a etichettarla, si arriva sempre a una semplificazione del termine stesso. Sarebbe meglio, quindi, non definirla o considerarla una definizione aperta, mai completa.

Non è d’accordo però l’Agenzia delle Entrate che, con la risposta ad interpello del 2 settembre 2020, n. 303, ha imposto la sua personalissima definizione di opera d’arte, in occasione della richiesta di chiarimenti per l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata. La fattispecie riguarda un artista che progetta con l’ausilio del computer e mediante software tridimensionali sculture figurative originali che successivamente procede a stampare con l’utilizzo di apposite stampanti 3D. In seguito alla stampa, l’artista ottiene delle sculture grezze che a volte provvede a stuccare, lisciare o sottoporre ad altre lavorazioni artigianali post produzione, tra cui in ogni caso la verniciatura. Secondo l’Agenzia delle Entrate invece sono due i requisiti affinché una scultura possa essere inclusa tra gli “oggetti d’arte” e godere quindi, dell’aliquota agevolata al 10%: una scultura dovrà essere interamente realizzata dall’artista e avere una tiratura limitata di soli otto esemplari. Questi limiti ci porterebbero a riconsiderare il concetto di arte e a escluderne tutto ciò che non è di “integrale esecuzione” dell’artista e, conseguentemente, tutte quelle espressioni artistiche che esulano dalle tradizionali forme d’arte figurativa.

Una tale interpretazione mostra in maniera evidente il divario tra la norma e la realtà di oggi, scrive Gabriella Cracolici su exibart.

Leggi qui il suo articolo!


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La consulenza legale pluriennale ad artisti e collezionisti, musei e gallerie, istituzioni, fondazioni, associazioni e case d’asta, assicuratori, trasportatori e altri player che gravitano attorno al mondo dell’arte, così come la passione per l’arte, la profonda conoscenza del mercato dell’arte e il personale coinvolgimento di alcuni professionisti sulla scena milanese e nazionale, hanno contribuito a sviluppare in LCA uno specifico team dedicato al diritto e alla fiscalità dell’arte.
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