Il lodo CAS 2020/A/6995 ha rappresentato l’ultima fase di una lunga disputa tra Olympiacos S.F.P. B.S.A., da una parte, e Euroleague Properties SA, Panathinaikos B.S.A. OPAP e il sig. Dimitrios Giannakopoulos, dall’altra parte, la quale ha avuto origine nei fatti accaduti in occasione della partita di basket dell’Euroleague Regular Season del 9 novembre 2018, incontro anche chiamato derby degli eterni rivali. In particolare, l’oggetto del contendere era rappresentato da quanto Giannakopoulos (all’epoca proprietario del club) avrebbe detto agli arbitri durante l’intervallo della partita: sulla base di quanto riportato nel tabellino ufficiale, egli avrebbe accusato gli arbitri di scommettere sull’esito della partita; Olympiacos, invece, basandosi sulla testimonianza del giornalista indipendente Kaouris, sosteneva che Giannakopoulos avesse accusato la stessa Olympiacos di aver corrotto gli arbitri.
Sulla base delle accuse riportate nel tabellino ufficiale degli arbitri, il sig. Giannakopoulos è stato sanzionato per la violazione dell’art. 27, comma 2 lettera “b”, del regolamento Euroleague (versione 2018/2019). Ciononostante, Olympiacos (i) ha intentato una causa nei confronti del sig. Giannakopoulos e del Panathinaikos, sulla base di una presunta violazione degli artt. 24, comma 1 lettera “g”, 29, comma 1 lettera “f”, e 27, comma 1 lettera “c”, del regolamento Euroleague, nonché (ii) sporto diverse denunce nei confronti del sig. Giannakopoulos, del Panathinaikos e del suo presidente, il sig. Papadopoulos, e di molti altri giornalisti che avevano testimoniato nell’ambito dei procedimenti disciplinari dell’Euroleague. A seguito del rilascio di una nuova deposizione da parte del sig. Kaouris, nell’ambito di uno dei procedimenti penali svoltisi in Grecia, le parti, il 10 dicembre 2019, hanno scelto di instaurare un nuovo procedimento, per ottenere un riesame del caso alla luce della nuova testimonianza. Il procedimento ha dunque condotto ad una nuova pronuncia da parte del CAS, il quale ha rigettato l’appello proposto dall’Olympiacos. La squadra di basket Panathinaikos BC e l’imprenditore greco Dimitris Giannakopoulos sono stati difesi dal team Sport di LCA Studio Legale, con un team coordinato da Federico Venturi Ferriolo.
Ripercorrendo il ragionamento seguito dal collegio arbitrale, è possibile trarre i seguenti principi:
– “De Novo Review”: nonostante le parti avessero acconsentito a limitare l’ambito (conoscitivo) del nuovo procedimento, il collegio arbitrale ha ritenuto che il suo potere di riesaminare il caso, così come disciplinato dall’art. R57 del regolamento del CAS, non potesse essere limitato da un accordo di natura privata;
– “Adverse Inference”: nel valutare la fondatezza dell’appello proposto dall’Olympiacos, il collegio arbitrale ha notato che quest’ultimo non aveva permesso che il suo principale testimone, ossa il sig. Kaouris, venisse sottoposto alla cross examination. Al contrario, i testimoni dei convenuti erano stati esaminati con attenzione (“were examined before the Panel at length” [and] “were cross-examined vigorously”), circostanza, questa, che ha reso certamente più convincente la tesi difensiva;
– La rilevanza di un procedimento straniero: nel decidere quali documenti potessero essere ammessi in via eccezionale, così come previsto dall’art. R56 del regolamento del CAS, il collegio arbitrale ha scelto di escludere la documentazione prodotta nell’ambito di uno dei procedimenti penali svoltisi in Grecia, ritenendo che la stessa avrebbe rischiato di influenzare la nuova decisione (“The panel is of the strong opinion that it cannot be bound by the findings in the criminal proceedings. […] The panel has decided that it must look at the case de novo; this would mean therefore also to avoid considering decisions by other judges, in different context and with different procedural rules”).
