A febbraio è entrato definitivamente in vigore il Digital Service Act, regolamento dell’Unione europea che mira a contrastare la disinformazione e la proliferazione online di contenuti illeciti.
L’Internet Service Provider (ISP) che gestisce la piattaforma, intermediario tra l’utente che intende condividere un’informazione e i destinatari della stessa, può essere ritenuto effettivamente responsabile per la condivisione di eventuali contenuti illeciti? E quali sono i criteri per attribuire all’ISP questa responsabilità?
A queste e ad altre domande rispondono oggi Miriam Cugusi e Giada Berti, ripercorrendo l’evoluzione normativa e giurisprudenziale in tema di responsabilità degli ISP per contenuti illeciti condivisi dagli utenti.
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