Australia e Italia sono unite da legami storici e condividono importanti rapporti commerciali in molti settori, con un importante flusso di export dal nostro paese verso l’Australia (per esempio nel settore dei macchinari, dei prodotti farmaceutici, del design e nel settore alimentare) che si assesta intorno ai 4 miliardi di euro.
«La pandemia ha senz’altro rallentato gli scambi commerciali, anche a causa dei lockdown prolungati e avvenuti in momenti diversi nei due paesi, così che quando in Italia le attività stavano riprendendo, in Australia si era nel pieno delle chiusure», spiegano Elena Felici e Christian Caserini.
«Gli ultimi dati registrano comunque un incremento degli scambi commerciali ai livelli pre-pandemia, se non oltre. Gli investimenti diretti delle aziende italiane in Australia sono, naturalmente, inferiori agli scambi commerciali e riguardano soprattutto il settore dell’energia, delle risorse naturali e delle infrastrutture, mercati in cui l’Australia è leader, nonché moda, lusso e prodotti alimentari. Tra le principali difficoltà che riscontrano le aziende che esportano in Australia si segnalano importanti restrizioni all’accesso e il sistema di quote che riguarda in particolar modo il settore agro-alimentare.
Per quanto riguarda i flussi dall’Australia verso l’Italia, si registra negli ultimi anni un notevole aumento delle attività e degli investimenti australiani in diversi settori, per esempio nel campo immobiliare, delle infrastrutture, farmaceutico e dei servizi finanziari, per un ammontare che, nel 2019 – secondo i dati raccolti dal governo australiano – si aggira intorno a un valore di oltre 140 milioni di dollari australiani.
Una delle caratteristiche dell’Australia è quella di essere un Paese dal contesto normativo e istituzionale improntato alla semplicità e alla trasparenza dei rapporti, anche a livello delle istituzioni. Si tratta di differenze piuttosto importanti rispetto all’Italia dove, come sappiamo, il quadro normativo e regolamentare è molto complesso, frammentato, spesso non chiaro e contraddittorio (ricordiamoci ad esempio che a livello locale la regolamentazione di molte attività è spesso diversa tra Comuni o Regioni) e dove nel rapporto con la pubblica amministrazione impera la burocrazia. Ciò può causare qualche difficoltà di comunicazione, ed è molto importante tenerne conto così da improntare i rapporti con i clienti australiani alla massima fiducia e trasparenza».
L’articolo a cura di Antonio Ranalli su italiaoggi.it.