La sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Roma ha riconosciuto i diritti di esclusiva di una nota catena di alberghi di lusso sull’uso della lettera dell’alfabeto “W”, registrata come marchio di impresa. Secondo i Tribunale le lettere dell’alfabeto possono costituire un valido marchio a prescindere da un’eventuale caratterizzazione grafica che sia stata loro conferita: le lettere dell’alfabeto possono quindi essere considerate marchi “forti” la cui tutela si estende a tutte le variazioni che mantengono un’identità sostanziale del “cuore” del marchio, spiega Gianluca De Cristofaro su Il Sole 24 Ore.
La decisione del Tribunale di Roma si pone in linea di continuità rispetto all’orientamento giurisprudenziale – sia nazionale, sia europeo – secondo cui le lettere dell’alfabeto non necessitano di “artifici” grafici per poter svolgere una funzione distintiva. L’elemento di novità della decisione in commento risiede nel fatto che i giudici hanno evidenziato che le lettere dell’alfabeto possono, addirittura, essere considerate marchi cosiddetti forti, la cui tutela si estende a tutte le variazioni – ancorché rilevanti ed originali – che lascino sussistere un’identità sostanziale del “cuore” del marchio (e cioè la lettera dell’alfabeto).
La giurisprudenza, soprattutto comunitaria, ha in più occasioni accordato tutela a marchi che – al pari delle lettere dell’alfabeto – richiedono all’interprete un’analisi più approfondita sulla natura distintiva (o meno) dei medesimi. È questo il caso dei marchi non convenzionali tra i quali rientrano i marchi costituiti dai numeri, i marchi di colore, i marchi di posizione e i marchi relativi al layout di un negozio.