La Corte di Cassazione, con provvedimenti depositati ieri 8 febbraio 2021, ha rigettato l’omologa del Concordato Fallimentare proposto dalla Deco (gruppo Di Zio) che avrebbe consentito a quest’ultima di acquisire la discarica del Fallimento Cirsu.
Dopo che il Tribunale di Teramo e la Corte D’Appello di L’Aquila avevano fatto prevalere la proposta concordataria di Deco, conteggiando a tale fine anche i voti espressi da Aia (società controllata direttamente dalla Deco) e quelli della Deco stessa, nonostante il conflitto di interessi immediatamente denunciato dalla Dileco ai Curatori, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Dileco (società facente capo al gruppo Diodoro ed a quello Latini) ed ha evidenziato che, anche nel concordato fallimentare, benché manchi una previsione generale, deve essere affermato il divieto di voto in presenza di un conflitto di interessi.
Nel caso di specie, senza tali voti in conflitto di interesse, la proposta di Concordato Fallimentare della Dileco è risultata la più votata dai creditori del Fallimento Cirsu.
A questo punto, dovranno essere assunti immediati provvedimenti in ordine alla gestione della discarica, che era stata concessa dalla Curatela alla Deco prima ancora che intervenisse la decisione della Cassazione.
La Dileco è stata assistita nella vicenda giudiziaria da LCA Studio Legale con gli avv.ti Salvatore Sanzo e Luciano Castelli nonché dagli avv.ti Dario Di Matteo e Paolgiulio Mastrangelo del Foro di Teramo. La proposta di Concordato Fallimentare della Dileco è stata predisposta dal Dott. Maurizio Ferrari dell’Ordine dei Commercialisti di Teramo.
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