“Al nuovo imprenditore verrà, quindi, innanzitutto richiesto di compiere una evoluzione da una gestione di tipo aziendale, attuata prevalentemente secondo le esigenze del momento, ad una gestione di tipo programmato mediante adeguati sistemi di pianificazione e di controllo interno, anche nella prospettiva di individuare rapidamente e denunciare le situazioni di crisi”.
Il nuovo Codice della Crisi costituisce, da un certo punto di vista, una reazione all’insuccesso del modo di fare impresa tipicamente italiano. Fornendo quali strumenti? La riflessione di Angela Petrosillo per Diritto 24.