News , Talk | 26.01.2017

La nuova disciplina del cinema e dell’audiovisivo


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Dopo un’attesa di oltre cinquant’anni, il 1 gennaio 2017 è entrata in vigore la L. 14 novembre 2016 n. 220 (la Legge sul Cinema), avente l’obiettivo di ridefinire la disciplina del cinema e dell’audiovisivo e di rilanciare tale settore, sia dal punto di vista culturale che economico.

Tra le novità principali spicca la creazione di un fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, che sarà alimentato direttamente dagli introiti erariali derivanti dal settore cinematografico. Il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui ed una quota fino al 18% dovrà essere destinata al sostegno dei giovani autori, di start-up, piccole sale e rassegne di qualità.

La Legge sul Cinema prevede altresì un piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo nelle scuole: il 3% del fondo, infatti, sarà riservato ad azioni di potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti.

Sono riconosciuti incentivi e agevolazioni fiscali volte allo sviluppo del cinema, delle arti e delle industrie audiovisive. Per accedere ai benefici previsti dalla Legge sul Cinema occorre che le opere cinematografiche siano “Made in Italy”. La nazionalità italiana delle opere è riconosciuta nelle ipotesi in cui il regista, lo sceneggiatore, la maggioranza degli interpreti e della troupe siano di nazionalità italiana, le riprese e la post- produzione siano svolte principalmente in Italia e la ripresa sonora sia in lingua italiana. La Legge sul Cinema prevede anche la possibilità di riconoscere la nazionalità italiana delle opere in caso di coproduzione con imprese estere.

Infine, la Legge sul Cinema riforma le disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo. Viene superato lo storico sistema di controllo preventivo dei film destinati alla proiezione al pubblico da parte della Commissione per la Revisione Cinematografica, istituita nel 1962 e ora soppressa, introducendo un nuovo meccanismo che si basa sulla responsabilità degli operatori del settore per classificare i film prodotti, con una vigilanza successiva da parte delle istituzioni.

Attraverso la Legge sul Cinema lo Stato mira, quindi, a promuovere e sostenere il cinema e l’audiovisivo, non solo in quanto fondamentali mezzi di espressione artistica e comunicazione sociale ma anche perchè fonte di crescita culturale, economica e di occupazione lavorativa.

 

 


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