Storie e voci | 17.07.2023

La Locomotiva di Momo può restare dov’è: l’asilo vince contro il condominio che voleva sfrattarlo per troppo rumore

L'asilo vince in Cassazione assistito pro bono da LCA con Luciano Castelli


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La Corte di Cassazione salva la Locomotiva di Momo: l’asilo nido e scuola dell’infanzia può restare nella sua sede storica, in via Anfossi 36. I giudici della seconda sezione civile, infatti, hanno ribaltato le decisioni dei primi due gradi di giudizio che avevano dato ragione al condominio, stabilendo che la scuola privata lasciasse gli spazi. Il motivo? L’asilo, troppo rumoroso, arrecava disturbo ai residenti.

Si chiude così una vicenda iniziata oltre 10 anni fa, poco dopo l’apertura della struttura, nel 2012. “Pur essendo convinta della legittimità della nostra posizione, avevo perso le speranze: a gennaio avevamo comunicato ai genitori che non avremmo aperto le iscrizioni per il prossimo anno” spiega Cinzia D’Alessandro, fondatrice della struttura ed ex titolare, con la sorella, di Child Care (società poi ceduta) e oggi a capo del settore educazione e supervisione pedagogica di Becoming Education, il progetto che oltre alle due sedi milanesi di La Locomotiva di Momo comprende altre otto strutture. La decisione arriva appena in tempo. Secondo l’accordo firmato nel 2019 al momento della sospensione dell’applicazione della sentenza d’appello, infatti, l’asilo sarebbe potuto rimanere al suo posto fino al 31 luglio 2023, in attesa della Cassazione.

Contro la presenza della Locomotiva di Momo il condominio sollevava due questioni: il cambio di destinazione d’uso dei locali e l’impossibilità di ospitare un asilo. La sentenza di appello, in particolare, citava il divieto previsto nel regolamento di ospitare “scuole di musica, di canto, di ballo”, assimilando “Momo” a questo tipo di attività. La Cassazione ha “bocciato” quest’estensione interpretativa, perché ritenere “la rumorosità dell’asilo nido un fatto notorio, trattandosi di luogo ove si praticano altresì canto e musica” violerebbe “il principio dispositivo, come anche quello del contraddittorio, introducendo come fatti notori degli elementi valutativi che necessiterebbero invece di appositi accertamenti tecnici quantitativi”.

“La decisione della Cassazione si basa su due principi – spiega l’avvocato Luciano Castelli, partner di LCA Studio Legale, che dal 2018 assiste pro bono La Locomotiva di Momo – . Che le clausole di un regolamento che limitino l’uso delle unità per essere opponibili devono essere trascritte nel contratto di locazione e che questi regolamenti devono prevedere limitazioni chiare, poiché non si può procedere a interpretazioni estensive”.

“Siamo soddisfatti. Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato negli anni, a partire dai genitori che firmavano un contratto in cui ci sollevavano dalle responsabilità per l’eventuale chiusura improvvisa della scuola – aggiunge D’Alessandro – . Alcune famiglie del condominio, intanto, sono diventate nostre utenti e una condomina ha fatto volontariato per noi”. L’obiettivo è superare le vecchie questioni – “gli spazi sono insonorizzati e per attraversare il cortile i bambini applicano la bolla del silenzio, era chiaro che il problema non fosse il rumore” – , magari con un’iniziativa per far mostrare l’asilo ai condomini. Intanto le iscrizioni per il prossimo anno, aperte da pochi giorni, sono circa 70 (su 100 posti disponibili) e l’asilo si prepara a festeggiare con uno spettacolo per bambini il 27 giugno in Largo Marinai d’Italia.

 

L’articolo a cura di Sara Bernacchia su la Repubblica.

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