News , Media | 26.07.2021

Avvocati, l’ufficio del processo spinge alla fuga dalla professione


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È cominciata la grande fuga dalla professione di avvocato? Sembrerebbe così stando alle cancellazioni dall’Albo che nell’ultimo anno sono state 5.800, il doppio rispetto a sette anni prima. Si sa, gli avvocati in Italia sono tanti e nulla è comunque cambiato nell’ultimo anno.

«Il problema della retribuzione è molto grave fin dal praticantato – commenta Giovanni Lega, presidente di Asla, l’associazione degli studi legali associati – Il 73% dei praticanti non prende emolumenti. Non ha senso». E sul fronte della parità aggiunge: «Le avvocate, che rappresentano il futuro della professione, fanno emergere un problema culturale: si fa tanto “diversity washing” ma invece si dovrebbe credere realmente e mettere in campo azioni reali verso la parità. Sono convinto che le soluzioni non siano le quote rosa, ma un discorso culturale e meritocratico».

Provando a tratteggiare dove possano esserci sviluppi positivi per la professione, per Lega «la verità è che l’avvocato non può considerarsi tale solo nell’ambito del giudiziale, ma dovrebbe dare grande importanza anche all’ambito stragiudiziale». «Il piano di ripresa e resilienza – conclude – ci ha indicato la strada della sostenibilità, dei criteri Esg, della digital transformation e dello sviluppo infrastrutturale. Senza dimenticare la consulenza e l’assistenza globale alle imprese, giorno per giorno».

Qui l’articolo integrale a cura di Massimiliano Carbonaro su Il Sole 24 Ore.

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Giovanni Lega

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