News , Media | 29.05.2020

L’esame per avvocato ora è nel caos. La protesta dei praticanti


Marketing & Communication
marketing@lcalex.it

L’emergenza Coronavirus ha colpito anche l’esame di abilitazione per avvocati, disciplinato da una legge risalente al 1934. Circa 20 mila praticanti stanno al momento aspettando la correzione della prova scritta effettuata a dicembre, con il rischio però di doverla ripetere.

Intervistata dal Corriere della Sera, Isabel Bassanelli — portavoce del «Comitato per l’esame di avvocato» e praticante dello studio LCA — propone due soluzioni: la prima, dichiarare idonei all’abilitazione forense i candidati che abbiano conseguito la valutazione positiva degli elaborati scritti, escludendo lo svolgimento di prove orali, così da permettere alle Commissioni di svolgere i propri lavori in tempi meno stringenti. E la seconda? «Nel caso in cui si insistesse nel mantenimento della prova orale per la sessione 2019, garantire ai candidati risultati idonei alle prove scritte 2019 l’accesso diretto alla prova orale della sessione 2020, senza l’onere dello “scritto cautelativo”. In tal modo, si eviterebbe così l’illogica “nuova verifica” di idoneità già dimostrata su atti e pareri».

Leggi qui l’articolo completo a firma di Isidoro Trovato.


Marketing & Communication
marketing@lcalex.it