LCA Studio Legale è felice di presentare «La misura nelle cose» di Giulia Marchi.
La mostra, realizzata in collaborazione con Labs Gallery, Apice, ARTE Generali, fa parte di Law is Art!, il progetto di LCA nato nel 2013 per promuovere l’arte, soprattutto contemporanea, al di fuori dei classici circuiti.
Per sostenere e rendere l’arte contemporanea più accessibile, negli anni LCA ha coinvolto artisti italiani come Francesco Arena, Stefano Arienti, Letizia Battaglia, Botto & Bruno, Mattia Bosco, Chiara Camoni, Silvia Camporesi, Letizia Cariello, Loris Cecchini, Rä di Martino, Franco Guerzoni, Michele Guido, Sabrina Mezzaqui, Rebecca Moccia, Brigitte March Niedermaeir, Giovanni Ozzola, Marinella Senatore, Marta Spagnoli, Alessandra Spranzi, Tatiana Trouvé, Silvio Wolf, in progetti personali, pensati ad hoc per i propri uffici, oltre che nello storico Palazzo Borromeo di Milano. E proprio il forte legame dello studio con la città ha portato LCA a sostenere con continuità diverse realtà e istituzioni culturali del territorio, tra cui miart, attraverso il premio LCA per Emergent, e l’Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli.
Giulia Marchi è nata a Rimini nel 1976, dove vive e lavora. Insegna fotografia presso la LABA Libera Accademia di Belle Arti di Rimini e collabora con Università e spazi museali. Il suo lavoro è presente in collezioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali, tra cui MAXXI (Roma), CAMUSAC (Cassino), MAMbo (Bologna), Collezione Maramotti (Reggio Emilia), Collezione MiramART (Santa Margherita Ligure).
La formazione letteraria dell’artista si riflette in opere che uniscono narrazione e visione, dove l’immagine – spesso fotografica ma non solo – si arricchisce di stratificazioni concettuali e materiali, invitando a una lettura non immediata ma riflessiva. Tutto nel processo creativo è collegato, intrecciato, caratterizzato da una ricerca inequivocabile. Con il suo lavoro aspira a una totalità, a un’attitudine a sentire l’opera prima ancora di comprenderla.
«L’arte non è una risposta ma un universo complesso da perseguire senza formule. Il modo che ho di conoscere le cose è la misura. La mia misura non vive nella sfera dell’esattezza e misurare non è un atto neutrale. Ciò che mi interessa è il rifiuto del confine e del limite, un’architettura costruita affinché ciò che misuro diventi portatore di senso e possa essere interpretato. Le stanze di LCA misurano le opere che ospitano; se in un contesto letterario la “stanza” rappresenta un gruppo di versi che forma l’unità di una composizione poetica, qui le opere si fanno strofe e raccontano universi, dettagli, memorie e derive» racconta l’artista.
Inaugurazione martedì 18 novembre
via della Moscova 18, dalle 18 alle 21.
Aperto al pubblico fino al 30 ottobre 2026
Visite su appuntamento dal lunedì al venerdì (9 -18), scrivendo a arte@lcalex.it