La recente Raccomandazione (UE) 2025/1099 ha introdotto una nuova categoria di imprese, le Small Mid-Cap (SMC), estendendo i parametri dimensionali per l’accesso a misure di aiuto pubblico: meno di 750 dipendenti e fatturato annuo inferiore a €150 milioni (o totale di bilancio non superiore a €129 milioni).
Si tratta di una revisione normativa rilevante, volta a garantire continuità di accesso agli incentivi anche alle imprese che hanno superato le soglie della categoria PMI, in particolare:
- nell’ambito della disciplina sugli aiuti per il finanziamento del rischio;
- nel contesto del Regolamento generale di esenzione per categoria (GBER);
- e, auspicabilmente, nel quadro degli strumenti fiscali volti a incentivare l’accesso ai mercati dei capitali.
In questo scenario, sarebbe coerente immaginare l’estensione a tali imprese delle misure fiscali per la quotazione, tra cui:
- Credito d’imposta per i costi di IPO: incentivo fiscale fino a €500.000, riconosciuto a copertura del 50% delle spese sostenute dalle imprese per l’ammissione alla quotazione, incluse consulenze legali, finanziarie e di comunicazione;
- Programmi regionali come Quota Lombardia e Quota Liguria: strumenti di sostegno che comprendono contributi a fondo perduto fino a un massimo di 600.000 euro, nella misura del 50% delle spese ammissibili; il contributo potrà essere utilizzato per coprire le spese di consulenza relative all’ammissione alla quotazione (fino a un massimo di 300.000 euro) e i costi dei servizi di consulenza correlati alla quotazione sostenuti nei tre anni successivi alla quotazione (entro un limite di spesa annuale stabilito dalla delibera regionale).