News , Talk | 07.03.2016

TUTTI I NUMERI DEL PATENT BOX


Marketing & Communication
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Le istanze di adesione al regime del patent box inviate dalle imprese all’Agenzia delle Entrate sono già a quota 4.500, di cui ben 1349 provenienti da imprese con un fatturato compreso tra i 10 e i 50 milioni di Euro. Non solo le grandi realtà imprenditoriali hanno beneficiato di tale opportunità ma anche le imprese minori (659 sono le istanza presentate da imprese con fatturato fino a 1 milione di euro).

In testa alla classifica su base regionale, troviamo la Lombardia (1.200 istanze) seguita da Veneto (706) ed Emilia Romagna (636). Quanto ai beni agevolabili oggetto delle istanze, sul podio troviamo i marchi (36%), seguiti dal know how (22%) e dai brevetti (18%).

I dati sono stati diffusi dall’Agenzia delle Entrate nel corso di una tavola rotonda dell’11 febbraio u.s. cui hanno partecipato i principali esponenti del mondo delle imprese e dell’università e la partecipazione di una folta platea di professionisti.

Che cos’è il Patent Box?
Si ricorda che l’art. 1, commi da 37 a 45, della L. 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. Legge di Stabilità 2015) ha introdotto nell’ordinamento domestico il regime del cd. patent box, un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dalle attività di ricerca e sviluppo collegate ai seguenti intangible (“IP Qualificati”):    – software protetti da copyright;
– brevetti industriali;
– informazioni aziendali ed esperienze tecnico-industriali, giuridicamente tutelabili;
– disegni e modelli, giuridicamente tutelabili;
– marchi d’impresa, registrati o in corso di registrazione.

Si ricorda che tra le attività di sviluppo sono incluse quelle di presentazione, comunicazione e promozione che accrescono il carattere distintivo e la rinomanza dei marchi contribuendo alla conoscenza, all’affermazione commerciale, all’immagine dei prodotti o dei servizi (è ricompresa, quindi, anche l’attività di trade marketing, la pubblicità istituzionale e il marketing strategico).

Per i soggetti titolari di redditi di impresa, l’opzione al regime del patent box  consiste nell’esclusione parziale dei redditi derivanti dalla concessione in uso o dalla utilizzazione diretta di “IP qualificati”, tra cui risultano compresi i marchi di impresa registrati e/o in corso di registrazione.  In particolare, sia ai fini Irpef/Ires che ai fini Irap, opera una esclusione dalla base imponibile in misura pari a:
• 40% per il 2016;
• 50% dal 2017 in avanti.

Il patent box si qualifica, pertanto, come un regime opzionale, irrevocabile, la cui durata è pari a cinque periodi di imposta, al termine dei quali l’opzione è comunque rinnovabile.

Sul punto occorre precisare che un aspetto rilevante riguarda l’individuazione e corretta quantificazione dei redditi derivanti dal bene immateriale. Più in particolare, in caso di sfruttamento interno del bene (e.g. la società produce e/o commercializza i prodotti su cui sono apposti i marchi di cui risulta titolare) è necessario individuare la quota di reddito riferibile agli intangibles inclusa nel prezzo di vendita dei beni (o dei servizi) commercializzati dall’impresa; a tal fine occorre avere a riferimento le Guidelines Ocse in materia di transfer pricing.

Per determinare tale quota di reddito, è obbligatoria una procedura di accordo preventivo con l’Agenzia delle Entrate (c.d. ruling di standard internazionale). Detta procedura risulta essere facoltativa qualora il reddito ritraibile dall’utilizzo di beni immateriali (i.e. contratti di licenza intercompany) derivi da rapporti con società appartenenti allo stesso gruppo.

Occorre precisare, altresì, che con specifico riferimento ai marchi commerciali, l’opzione per il regime agevolato più volte citato potrà essere esercitata solo fino al 30 giugno 2016.

 


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